La cucina era il “cuore” della casa: qui infatti le donne ed i bambini passavano la maggior parte della giornata, qui alla sera tornavano gli uomini dopo le fatiche quotidiane per consumare la cena con tutta la famiglia.
In cucina non solo si preparavano i pasti ma si svolgevano tutti i lavori femminili, compresi il bucato e la lavorazione del latte, se non esisteva un apposito locale.
La cucina, situata al pianoterra, era molto ampia ed arredata con pochi ed essenziali mobili costruiti, a volte, dagli uomini della famiglia.
Il pavimento, che nei secoli passati era di terra battuta o di mattoni dette “mezzane”, venne poi ricoperto da mattonelle di terracotta in epoca abbastanza recente.
Di fondamentale importanza era il camino che serviva per cucinare, per riscaldare l’ambiente ed anche per illuminarlo, insieme con una lucerna a petrolio appesa al soffitto mediante un gancio.
La credenza era il mobile in cui si tenevano scodelle, piatti e bicchieri. Alle pareti, spesso annerite dal fumo, c’erano numerosi listelli o rastrelliere in legno fornite di ganci, ai quali si appendevano i vari recipienti usati per cuocere i cibi. La zuccheriera, il mortaio ed altri vasetti contenenti pepe, caffè ed erbe aromatiche erano sistemati su mensole di legno poste sopra il camino.
Non mancava la madia per impastare il pane. Infatti l’impasto veniva preparato in cucina ed i vari pezzi erano poi cotti nel forno comune una volta al mese. Le pagnotte erano conservate in un locale ben aerato chiamato TRAVA’ o TRAMPET, su ripiani di legno appesi al soffitto, in posizione alta, in modo da non essere raggiunte dai topi.
Il grande tavolo in legno, attorniato da sedie o panche, era il mobile piu’ importante della cucina. Anche vicino al camino venivano sistemati gli sgabelli o la panca.
Non c’era l’acqua potabile, per cui tutte le massaie dovevano attingerla al pozzo o alla “bealera”. Entrando in cucina, proprio vicino all’ingresso, era sistemata una pedana sulla quale stavano i recipienti o secchi contenenti l’acqua da utilizzare durante il giorno ed i paioli di rame muniti di manico.
CIOTOLA E’ molto antica (1600 – 1700), scavata interamente a mano, provvista di due piccoli manici laterali. Veniva usata per contenere il cibo durante i pasti.MESTOLO Ha una forma particolare, con il fondo piatto ed il beccuccio laterale dal quale si poteva bere piu’ facilmente.FORNELLO IN TERRA COTTA Era usato per mantenere in temperatura la “Bagna cauda”, tipico piatto piemontese. L’apertura in basso serviva per alimentare la fiamma, mentre dai fori sovrastanti usciva il calore.TAGLIAPANE E’ un caratteristico oggetto in legno con il coltello incorporato per affettare le grosse forme di pane e con un incavo, per impedire la dispersione delle briciole.GRATTUGIA E’ un antichissimo arnese dotato di un rullo con punte in ferro e di una manovella per grattugiare il formaggio.PENTOLA A PRESSIONE E’ l’antenata della moderna pentola a pressione, uno dei primi esemplari in ghisa risalente all’incirca al 1880.PENDAGLIONE TOSTA-CAFFE’ E’ un oggetto in ferro che veniva sospeso alla catena posta sul fuoco del camino; su di esso si sistemava il recipiente con il caffe’ (generalmente orzo) che doveva essere tostato. Nella stagione autunnale sul pendaglione si metteva anche la padella bucherellata per abbrustolire le castagne. Cosi’ non rimaneva che scuotere ogni tanto il lungo manico, senza affaticarsi ne scottarsi.FERRI DA STIRO Si scaldava sulla stufetta; la piastra, di un certo spessore, assorbiva e tratteneva il calore abbastanza a lungo. Si usavano pero’ anche ferri a carbonella.STUFETTA E’ una delle prime stufe in ghisa, funzionante a legna o a carbone, di forma cilindrica; veniva collegata alla cappa del camino mediante un lungo tubo e si poteva sistemare anche al centro del locale.TRABICOLO DA LETTO E’ un oggetto a listelli in legno, con una base centrale in latta. Un tempo era usato per tenere sollevate le coperte e facilitare la diffusione del calore in tutto il letto, mediante uno scaldino in terracotta sistemato sulla base. Più tardi, con l’avvento dell’elettricità, lo scaldino venne sostituito da una lampadina o cipolla refrattaria. Era chiamato anche “monaca” per la forma che, vista verticalmente, ricordava il velo delle monache.POMPETTA MOSCHICIDA E’ un arnese in metallo per nebulizzare il D.D.T. contro le mosche ed altri insetti nocivi.RAFFIO un grosso uncino di ferro con piu’ raggi mobili. Veniva usato per ripescare la secchia di legno caduta nel pozzo, mediante legatura ad una lunga fune.