Il latte, prodotto altamente nutritivo indispensabile per l’alimentazione dei neonati, era tenuto in grande considerazione fin dai tempi più antichi.
Nel nostro territorio ogni famiglia contadina allevava degli animali ed in particolare una mucca, per avere sempre a disposizione il latte e i suoi derivati.
Quando il latte era in sovrabbondanza si portava al lattaio, oppure veniva barattato con altri prodotti occorrenti alla famiglia.
In ogni casa pertanto c’erano gli attrezzi per ottenere burro e formaggi.
ZANGOLA A PISTONE E’ un recipiente cilindrico alto e stretto, costruito con doghe di legno tenute insieme da cerchi di metallo. Il pistone termina con una rotella fissa e bucherellata, leggermente piu’ stretta della zangola stessa; veniva azionato in senso verticale per ottenere il massimo sbattimento della panna e separarne quindi la parte liquida da quella solida e grassa.FISCELLA E’ un contenitore a forma di vaso di terracotta, anticamente in legno, con le pareti forate onde permettere lo sgocciollo del siero e favorire percio’ il rassodamento dei tomini. Questi erano e sono formaggi prodotti con il latte semigrasso o magro, miscelato in giusta misura con il caglio o coagulante. Dopo tale operazione che si chiama cagliatura il tutto veniva versato appunto dentro la fiscella. A questo proposito si ricorda che ancora oggi i Sangilliesi sono detti “MANGIA-TOMIN”: infatti le due maschere locali del carnevale sono il TOME’ e la TOMERA.
Ecco cio’ che racconta la tradizione di queste due figure caratteristiche.
Era la festa del Santo Patrono e, secondo l’usanza, si faceva la processione con la statua di sant’Egidio, portata in spalla da alcuni uomini del paese.
Mentre Giacomo il campanaro suonava a festa le campane e la compagnia del Santo cantava ad alta voce “LAUDATE”, scoppio’ un furibondo temporale. Tutti scapparono per ripararsi dentro le stalle, sotto i tetti ed i balconi che si affacciavano sulla via principale.
Anche i portatori del Santo cercarono di correre piů velocemente per arrivare in chiesa. All’improvviso, all’altezza della casa di Giacomo, sentirono uno strattone. Tirando, correndo e spingendo, riuscirono alla fine ad entrare in Chiesa e quasi non osavano guardare la statua, per paura di vederla rovinata dalla pioggia.
Quando Giuseppe alzo’ gli occhi, grido’: “Guardate!” Tutti guardarono e videro, con grande meraviglia, che nel braccio del Santo si era infilato nientemeno che il graticcio di vimini (TOMERA) di Giacomo, pieno di formaggi (TOME); capirono quindi la causa dello strattone avvertito durante la corsa.
Ben presto tutti in paese seppero dell’accaduto e l’anno successivo, in occasione della festa del Santo Patrono, da ogni balcone pendevano le “tomere”.
Da quel momento nessuno piu’ tolse ai Sangilliesi il nome di “tomč” e da allora qualcuno sostiene che le tome di San Gillio si mangiano persino in paradiso! (Essendo una leggenda puramente tradizionale, si possono trovare particolari immaginari diversi).TIMBRI O BOLLI DA BURRO Sono piccoli oggetti in legno, di origine molto antica, intagliati ed incisi in forme diverse, per distinguere la provenienza del prodotto.RECIPIENTE DA LATTE E’ una bacinella in terracotta, legno o rame di forma rotonda con bordi alti, lisci e convessi verso l’esterno, usata in particolare dai contadini per depositare il latte appena munto; questo, lasciato a riposo per un periodo di uno o due giorni, si stratifica spontaneamente formando la panna